martedì 18 gennaio 2022

Ricardo y Carolina

Buongiorno miei cari mangiatori di libri!
Questa recensione avrebbe dovuto essere pubblicata in automatico temo fa, eppure l'ho trovata persa nelle bozze del blog. Ricordo ancora quanto  stato difficile scriverla perché troppe cose avevo da dire... e la cosa che più mi rattrista è il saperla "persa" tra le varie bozze.
Ma non è mai troppo tardi ed ora eccola.
Lascio a voi la parola.

Ricardo y Carolina
di Costantini e Falcone
Editore: goWare
Cartaceo: 14,99 €
E-book: 4,99 €

Trama:
Abbandonare l’Italia e un pretendente in grado di garantirle un futuro nell’aristocrazia della Milano del XIX secolo. Questa è la scelta di Carolina. Rifiutare le convenzioni, inseguire la libertà. Anche di raccontare il mondo sulle pagine di un giornale.
Per se stessa e per il Messico di Benito Juárez affronta l’oceano, le diffidenze, i nobili bigotti e reazionari, la monarchia asburgica, la tirannia francese.
Per sentirsi parte della lotta dell’uomo che ha scelto di avere accanto, rinuncia a gioielli e crinoline e veste i cenci della revolución.

Carolina è figlia del Risorgimento, decisa a rischiare vita e onore in nome di un’idea di emancipazione che precorre i tempi.
Ha dalla sua la forza della verità e dell’amore. Per la libertà. E per l’unico uomo che è riuscito a rubarle il cuore.
 

Decisi di leggere questo libro perché racconta una parte di storia che ho sempre amato, inoltre abitando proprio a Trieste mi sento legata a Massimiliano d'Asburgo. La storia di Miramare è sempre stata nel mio cuore fin da piccina: la costruzione del castello, l’amore tra Massimiliano e Carlotta e di come la sfortuna abbia baciato i due amanti.
In questo libro si racconta di Carolina, una giornalista italiana che si ritrova a scrivere sull'ascesa di Massimiliano D’Asburgo come imperatore del Messico. 
È stata una meravigliosa avventura leggere questa libro, simpatizzare con i personaggi e ricercare notizie in giro per il web per comprendere meglio il periodo storico. Una cosa lunga che mi ha portato via molto tempo e per questo me ne dispiaccio, ma più leggevo e più cercavo e più mi innamoravo del libro. Ho amato tantissimo “Riccardo y Carolina”  un po’ il periodo storico, ma soprattutto per i personaggi che si conoscono durante la sua lettura, descritti in modo esemplare e tutti con caratteri complessi e affascinanti.
Questa è la mia introduzione alla recensione, una cosa un po’ strana, ma necessaria in quanto non sono sicura di riuscire a dire ogni cosa nei seguenti paragrafi.
 
“La voglio. La voglio come non ho mai voluto nessuna."
 
Tutto inizia ad una festa dove Carolina viene presentata come giornalista a varie persone, tra cui Don Leon un ricco terriero messicano. Qui si fa conoscenza della situazione attuale del Messico e dell’arrivo di Massimiliano D’Asburgo e consorte.
Tutto gira attorno a questi incontri che segneranno la vita di tante persone, infatti nel libro si parla di molte storie che intrecciandosi creano una sinfonia ricca di fuoco e libertà. Piano piano conosciamo Ricardo, figlio di Don Leon, un vero conquistatore di cuori,  un rampollo viziato e allo stesso tempo frivolo nella sua ignoranza, ma dietro al suo modo di fare si nasconde un grande avversario.
Così come Victoria, la sorella di Ricardo, una donna all'apparenza calma, tranquilla nel suo compito di ricamare e fare le veci della signora di casa, ma nel suo petto arde il fuoco della libertà.
Iniziando con questi pochi personaggi le autrici riescono a intessere una trama ricca di colpi di scena, di lotte e di scene romantiche che segnano i protagonisti al punto tale che avvolte si resta a bocca aperta di come tutto sia collegato tra di loro.
 
"Adoro i tuoi no, spero che tornerai a sussurrarne altri per me."
 
Fin dall'inizio c’è stata Carolina, una ragazza italiana, partita per il Messico per scappare dal suo destino e per crearsi la sua carriera di giornalista. Una donna diversa da quelle di quest’epoca: alla ricerca della sua indipendenza, pronta a viaggiare anche da sola pur di raggiungere il suo scopo e pronta a combattere per i propri diritti di donna. Una vera ribelle e, anche se nei guai, cerca sempre di uscirne illesa, ma avvolte pagando delle conseguenze parecchio pesanti.
Se per questo suo modo di vivere la vita me l’ha fatta adorare, l’altra parte, che si conosce durante la lettura del libro, mi ha fatto ripensare sul suo modo. Mi sembrava di vedere due persone completamente diverse davanti a me: quella ribelle e quella “donnetta”.
Ho provato molte volte a capire il suo personaggio, eppure mi è sembrato di trovarmi davanti due persone completamente diverse. Ammetto che questi suoi lati donano un certo fascino e spessore al suo carattere, eppure non sono riuscita a farmela piacere totalmente.
Ci sono molte figure femminili che meriterebbero più spazio in questa recensione, oltre a Victoria e Carlotta, figure secondarie che lasciano intravedere quanto fosse difficile essere donna in quel periodo e con una guerra in corso.
Questo mi ha fatto molto riflettere su quanto fossero penalizzate in quanto “sesso debole”, esseri inferiori con poco cervello, trattate come merce o oggetti di scambio e non come persone pensanti con un cuore. E venivano trattate così non solo dalla propria famiglia che pensava di proteggerle, ma anche da uomini estranei.
 
"Perché per fare quel tipo di discorsi a una donna devi avere qualcosa da offrirle. Io non ho niente."
"Lei potrebbe non volere altro che te."

Nel romanzo non ci sono solo grandi donne, ma anche grandi uomini che hanno raccontato a modo loro quest'avventura. Ho avuto molte difficoltà nel scegliere un personaggio maschile: sono tutti forti e particolari nel carattere e nella loro storia, non solo i principali come Ricardo e El General, ma anche come Don Leon o addirittura Ludovico, sono tutti affascinanti eppure così diversi tra loro.
Forse è proprio questo che li accomuna: le scelte e il cuore.Ci si ritrova catapultati in questo mondo e tutto quello che si può fare e sperare e attendere che i pezzi del puzzle s’incastrino tra loro donando un quadro completo di libertà e amore.
Un personaggio che ho apprezzato è stato Massimiliano D'Asburgo, un uomo particolare nei suoi pensieri e desideri, così come Carlotta che le autrici descrivono con grande maestria. Mi sarebbe piaciuto che ci fossero più scene su questa grande donna e una descrizione ancora più dettagliata della sua personalità.
Non è mai facile parlare di personaggi esistiti e renderli reali agli occhi del lettore, ma le autrici riescono a consolidare questa figura donandole, si la sua storia, ma allo stesso tempo un carattere diverso da quello alla quale si è abituati.
 
"Non sottovalutare mai la rabbia di una donna"
"Stai parlando per Carolina o per te stessa?"
"Per entrambe" 
 
Cos'altro mi rimane da dire?
Ho spiegato tutto quello che potevo sui personaggi, sulla trama in cui si respira aria di libertà, le donne e l’amore. In tempo di guerra l’uomo pensava a combattere per difendere la sua gente e le sue donne, mentre quest’ultime con grande coraggio lottano con loro per amore e giustizia.
Questa è stata una grande storia che parla di rivoluzione, mentre al suo interno tanti piccoli racconti che si collegano tra loro parlando d' amore: per la libertà, per l'uguaglianza, ma anche tra uomini e donne.
Carolina dovrà decidere se seguire il suo uomo in battaglia, lottare per quella libertà che sente sua e allo stesso tempo lotterà contro le sue paure. Così come Victoria che sceglierà senza paura e, mai se ne pentirà, di essere la donna della rivoluzione.
Tra guerra e amore veniamo trasportati in questo mondo, trascinati da questi personaggi così reali nel poterli afferrare con le mani e sentirli respirare.
Un libro che deve essere assolutamente letto sia per la storia che per i personaggi che uniti insieme lasciano il lettore senza fiato. La scrittura delle due autrici è spettacolare, riescono con grande maestria a raccontare senza mai annoiare, forse l’unica pecca è la lentezza nella parte iniziale dove si gettano le basi del libro.
Sono giunta la fine, ringrazio tutti voi che siete arrivati fino a qui e alla prossima recensione.
Vostra Cris

 

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