lunedì 3 maggio 2021

Lo Hobbit

Miei cari mangiatori di libri, come avete capito dal titolo oggi mi dedico a parlarvi de "Lo Hobbit" di Tolkien, non sono un tipo che fa recensioni su libri che hanno segnato un genere e una generazione di ragazzi. In questa "recensione" troverete solo quello che penso senza dare un vero e proprio giudizio perché non mi permetterei mai di criticare un tale capolavoro della letteratura.
Quindi se siete interessati proseguite pure.
Cris


Lo Hobbit
di J.R.R. Tolkien
Editore: Bompiani 
Cartaceo: 30,00  
Ebook: 9,99  € 

Trama: 
"Se vi piacciono i viaggi fuori del confortevole e accogliente mondo occidentale, oltre il Confine delle Terre Selvagge, per poi tornare a casa, e pensate di poter provare un certo interesse per un umile eroe, ecco la storia di questo viaggio e di questo viaggiatore. Il periodo  il tempo antico fra l'Età Fatata e il dominio degli Uomini, quando la famosa foresta di Boscotetro esisteva ancora e le montagne erano piene di pericoli. Nel percorso verrete a imparare molte cose (come  capitato a lui) su Uomini Neri, Orchi, Nani ed Elfi e potrete dare uno sguardo alla storia e alla politica di un'epoca trascurata ma molto importante. Infatti il signor Bilbo Baggins andò in visita a vari personaggi di rilievo; ebbe una conversazione con il drago Smaug; fu presente alla battaglia dei Cinque Eserciti. Tutto ciò è tanto più singolare in quanto egli era uno Hobbit. Finora gli Hobbit sono stati trascurati nella storia e nella leggenda, forse perchè - in genere - preferivano la comodità alle emozioni. Questo resoconto, fondato sui ricordi di un anno eletrizznate nella vita solitamente tranquilla del signor Baggins, vi darà un'idea abbastanza chiara di questo rispettabile popolo che adesso ( a quanto si dice) sta diventando piuttosto raro. Non amano il rumore." (J.R.R:. Tolkien) 



In un buco nella terra viveva uno hobbit. Non era un buco brutto, sudicio e umido, pieno di vermi e intriso di puzza, e nemmeno un buco spoglio, arido e secco, senza niente su cui sedersi né da mangiare: era un buco-hobbit, vale a dire comodo.


Ho fatto la conoscenza di Tolkien nel lontano 2001, quando uscì il film "Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello", questo è stato il mio primo incontro anche se non diretto perchè non conoscevo l'autore e tanto meno le sue opere. Guardai il film tranquillamente, trovandomi catapultata in un'avventura fantastica, in un viaggio che non mi sarei mai aspettata. Mi piacque talmente tanto che mi appassionai a tutti i film al punto tale da volerne sapere di più, una ricerca in internet mi cambiò la vita e mi ripromisi di leggere il libro.
Eppure lasciai perdere, un po' per pigrizia, ma soprattutto la paura di leggere un libro che avrebbe potuto cambiare la mia opinione sui film e su tutto quello che trovavo di fantastico nelle pellicole. 
E arriviamo a Natale 2019, mi feci regalare l'edizione Bompiani illustrata, pronta a tuffarmi con tutta me stessa nella sua lettura, eppure passò ancora un anno prima di leggere qualcosa di Tolkien. 
Infatti scoprii che prima della trilogia esisteva un primo romanzo: Lo Hobbit.
Finalmente arriviamo ad ora, al dopo la fine della lettura dell'avventura di Bilbo Baggins e a tutto quello che ha significato per me questo libro. 

"Stamattina non ho tempo di fare anelli di fumo. Cerco qualcuno con cui condividere un'avventura che sto organizzando, ed è molto difficile trovarlo."
"Lo credo bene... da queste parti! Noi siamo gente tranquilla e alla buona e non sappiamo che farcene delle avventure. Sono cose brutte, fastidiose e scomode! Fanno far tardi a cena! Non riesco a capire cosa ci trovi di bello!"

La storia inizia quando Gandalf va alla ricerca di qualcuno per un'avventura che sta organizzando, ma come si può immaginare lui cerca proprio Bilbo Baggins. All'inizio il piccolo hobbit si rifiuta di lasciare la comodità del suo buco, il mangiare bene, una vita pacata e agiata,  ma dall'altra parte si sente attratto dalla promessa di vivere in prima persona un'avventura. Così inizia il viaggio in compagnia di Thorin e dei suoi nani, insieme a Gandalf e allo Scassinatore, così viene chiamato Bilbo.
Il viaggio per raggiungere la Montagna è intriso di pericoli e di piccoli incontri che faranno crescere moltissimo Baggins: infatti all'inizio si resta stupiti per quanto poco possa fare, anche i Nani lo trattano come un inetto. Eppure lentamente, scontro dopo scontro, furbizia dopo furbizia il piccolo hobbit guadagna la stima si, dei Nani, ma soprattutto quella del lettore. 
Certo ci mette un po' per ingranare perché non sa neppure lui cosa ci faccia lì, quando potrebbe essere a casa sua con le sue cose, con la sua vita tranquilla e noiosa.
Per quanto mi riguarda ho iniziato a cambiare la mia opinione su  di lui, al suo incontro con Gollum: usando la sua astuzia e intelligenza riesce a metterlo nel sacco e salvarsi. Da qui lentamente prende piede e riesce ad appassionare il lettore in modo fantastico, senza mai risultare pesante o antiquato. Inoltre la sua bontà d'animo e il suo essere pacifista mi ha fatto una grande tenerezza perché in quelle situazioni pericolose, davanti al grande tesoro che gli viene proposto, davanti a un esercito, riesce comunque a tenersi stretto il suo cuore ed a fare la cosa giusta.
Ho trovato una sola pecca in tutto il libro, mi sarei aspettata più interazione tra Bilbo e Smaug, dato che il suo compito di Scassinatore è proprio quello di dover affrontare il drago. Ma a parte alcune scene, tra l'altro stupende, altro non c'è e un po' mi è dispiaciuto, sarebbe stato più interessante approfondire i dialoghi tra i due.
Una cosa che mi ha sorpresa moltissimo è stato come l'autore abbia raccontato i vari episodi di lotta e soprattutto quello dell'ultima guerra, avevo paura di annoiarmi e trovarmi a bloccare la lettura del libro, invece mi sono appassionata al punto tale da non riuscire a credere di essere giunta alla fine. Infatti Tolkien usa un metodo un po' particolare per raccontare l'ultima guerra e mi è piaciuto perché riesce ad alleggerire una parte che potrebbe essere pesante.
Una menzione, anche se superflua dato che tutti adorano il suo personaggio, va a Gandalf che riesce ad essere sempre enigmatico e pronto a tutto per aiutare i suoi amici, soprattutto Baggins del quale si fida al punto tale da volerlo per questa sua avventura. 
Sono arrivata alla conclusione di questa particolare recensione, come avete capito dalle mie parole il libro mi è piaciuto molto, lo consiglio di leggere perché si viene catapultati in un mondo magico, strano e misterioso con un protagonista davvero fuori dal comune.

Gli eventi tremendi che accaddero in seguito furono niente al confronto: la sua vera battaglia la combatté da solo in quella galleria, ancora prima di vedere l'enorme pericolo che giaceva in attesa.






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