giovedì 27 aprile 2017

Tredici

Dopo le festività eccomi qui con una recensione... più o meno!^^"

Tredici
di Jay Asher   
Edizioni: Mondadori
Cartaceo: 18,00  €
E-book: 6,99 € Amazon

Trama:
"Ciao a tutti. Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette è perché voi siete una delle ragioni. Non vi dirò quale nastro vi chiamerà in causa. Ma non preoccupatevi, se avete ricevuto questo bel pacco regalo, prima o poi il vostro nome salterà fuori... Ve lo prometto."

 Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene a Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze.
Con più di due milioni e mezzo di copie vendute soltanto negli Stati Uniti, Tredici, romanzo d'esordio di Jay Asher, è da dieci anni uno dei libri più letti dai ragazzi americani.

Recensione:

"Spero per voi che siate pronti, perché sto per raccontarvi la storia della mia vita. O meglio, come mai è finita. E se state ascoltando queste cassette, è perché voi siete una delle ragioni.
Le regole sono semplicissime. Sono solo due. Regola numero uno: ascoltare. Regola numero due: consegnare il pacco agli altri. Mi auguro solo che nessuna delle due sia troppo facile per voi."
 
E' passata una settimana da quando lessi "Tredici" di Jay Asher, ho cercato di mettere ordine nei pensieri e di scrivere una recensione del libro, posso dire di avercela fatta eppure non va. Come si può parlare di un libro che tutt'ora ti lascia un buco nello stomaco?
Ammetto di averlo comprato e letto per via del trailer del telefilm, mi ha incuriosita e mi sono avvicinata a questa storia in punta di piedi non sapendo cosa aspettarmi. Ora sono qui e tutt'ora non ho parole per parlare della trama, ormai si sa bene che si tratta di una storia sulla morte di Hannah Baker e di come ogni cosa sia giunta alla sua conclusione.
Il romanzo parla di Clay, un liceale intelligente, attento, studioso e alle volte incerto su come comportarsi che riceve una pacco con 7 audiocassette nelle quali Hannah racconta i motivi del suo suicidio. Di come ogni storia, ogni parola negativa l'abbia convinta a compiere il suo gesto.
Si parla di ragazzi che si feriscono l'un l'altro senza motivo, senza capire il vero significato delle loro gesta e quindi il cosa comporta.
Non voglio e non posso recensire questo libro come se fossero altro che fogli relegati perché è troppo vicino alla realtà, quindi impossibile parlare dei protagonisti come se non esistessero. Ogni parola, sentimento porta a pensare a quanto di questo sia reale nella vita dei nostri figli. Di quanto possiamo non accorgerci del male e di come ogni cosa comporti al perdere un pezzo di anima.
Non è facile parlare di morte, soprattutto quando si parla di suicidio di minori e non quando la storia prende una piega amara in ogni riga. Per tutto il libro Hannah è sola, disperata e l'unico modo per "vendicarsi" del male inflittole è quello di mandare delle audiocassette per raccontare la sua storia ai suoi carnefici.
Ora essendo madre il mio cuore si stritolava sempre più: come può essere che nessuno si sia accorto dei suoi problemi? Come può essere che i genitori siano talmente presi da non capire che qualcosa non va? E i professori?
Purtroppo può accadere che gli adulti non s'accorgano del grido muto dell'anima... forse si può dire che Hannah non sia stata abbastanza combattiva? Forse, ma, c'è un grande ma in mezzo... non è facile trovare le parole per dire alle persone quello che ti succede, soprattutto quando sembra che il terreno ti crolli sotto ai piedi.
Per esperienza personale so quello che si prova a essere presi di mira, so quello che passa per la testa in quel momento quando tutto sembra impossibile. E so bene quanto sia difficile lottare per stare in piedi, certo l'aiuto delle persone che ti amano è importante, ma solo tu puoi decidere cosa fare, se vale la pena lottare ancora una volta.
Hannah con ogni parola vuole lasciare una ferita dentro al cuore, una scritta indelebile: le tue parole e azioni possono uccidere.
 
"E voi - tutti quanti voi - vi siete accorti delle ferite che mi avete provocato?
No. Immagino di no.
Perché molte non sono visibili a occhio nudo."
 
Come vedete non è una recensione, ma un modo per dire a tutti di leggerlo, non solo guardare il serial, ma di assaporare le parole scritte, di capirne il significato e di farle proprie. Tutti almeno una volta siamo stati vittime e carnefici senza saperlo, quante volte si parla senza riflettere del male che possiamo fare? Quante volte i nostri figli l'hanno provato?
Secondo me questo libro è un ottimo punto di partenza per parlare di bullismo, vittime, carnefici e morte, ma soprattutto di speranza poiché, in fin dei conti, è solo un libro e quindi c'è ancora vita.
Lo consiglio?
Sì, ma soprattutto vorrei che si parlasse dei suoi argomenti e non lasciarlo indietro come se nulla fosse soprattutto quando, purtroppo, nella vita di tutti i giorni i ragazzi sono presi di mira da coetanei. Voi cosa ne pensate, credete che sia un punto d'inizio per parlare veramente e a cuore aperto, riflettendo sulle tematiche? Oppure cosa?
Ora posso veramente dirmi quasi soddisfatta di questa "recensione", ci sentiamo al prossimo post e buona serata.

 

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